Cybersecurity in Italia: perché si investe troppo poco e quali sono i rischi?

La cybersecurity in Italia è un tema sempre più urgente, ma gli investimenti nel settore restano bassi rispetto ad altri Paesi avanzati. Attacchi ransomware, furto di dati e minacce informatiche mettono a rischio aziende, istituzioni e cittadini. In questo articolo analizziamo quanto investe l’Italia nella sicurezza informatica, quali sono i pericoli e quali soluzioni adottare per proteggere il nostro futuro digitale.

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Cybersecurity: quanto investe l’Italia rispetto agli altri Paesi?

L’Italia investe solo lo 0,12% del PIL in cybersecurity, un valore nettamente inferiore a quello di altri Paesi:

  • Europa: spesa media dello 0,25% del PIL
  • USA: investimento fino allo 0,35% del PIL
  • Israele: oltre l’1% del PIL

Secondo i dati, l’Italia registra un attacco informatico grave ogni 6,4 miliardi di euro di PIL, mentre in Europa e negli Stati Uniti la frequenza è molto più bassa. Questo significa che meno si investe nella sicurezza informatica, più aumentano i cyber attacchi.

I principali rischi della scarsa sicurezza informatica

Non investire abbastanza in cybersecurity espone il Paese a gravi conseguenze:

1. Attacchi ransomware

I criminali bloccano i sistemi informatici aziendali e chiedono un riscatto per sbloccarli. Questo è già accaduto a diverse aziende italiane e perfino a enti pubblici.

2. Furto di dati sensibili

Le informazioni personali e finanziarie vengono rubate e vendute nel dark web, causando danni enormi a cittadini e aziende.

3. Attacchi alla supply chain

Gli hacker sfruttano fornitori con sistemi deboli per entrare nelle reti di grandi aziende, paralizzando intere filiere produttive.

4. Fake news e manipolazione digitale

Gli attacchi informatici non colpiscono solo le infrastrutture critiche, ma anche l’opinione pubblica, attraverso la disinformazione e l’influenza elettorale.

Come migliorare la cybersecurity in Italia?

Per ridurre i rischi informatici e proteggere aziende e cittadini, servono azioni concrete:

Aumentare gli investimenti

L’Italia dovrebbe raddoppiare la spesa in cybersecurity, avvicinandosi ai livelli europei.

Promuovere la cultura della sicurezza informatica

Sensibilizzare le aziende e i cittadini sull’importanza della protezione dei dati è fondamentale.

Incentivare le imprese

Offrire agevolazioni fiscali a chi investe in sistemi di protezione informatica.

Formare nuovi esperti di cybersecurity

Aumentare i corsi di laurea e i programmi di formazione per colmare il divario di competenze nel settore.

Migliorare la collaborazione pubblico-privato

Creare partnership tra istituzioni e aziende per una difesa più efficace dalle minacce informatiche.

L’Italia è ancora indietro nella protezione delle sue infrastrutture digitali. Investire in cybersecurity non è una spesa inutile, ma una necessità per garantire la sicurezza economica e digitale del Paese. Se non agiamo subito, i danni causati dagli attacchi informatici saranno sempre più costosi e difficili da contenere.

💡 Proteggere il futuro digitale significa investire oggi nella sicurezza informatica.

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